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Alfano I arcivescovo

Alfano arcivescovo di Salerno. – Di nobile famiglia, legata alla dinastia longobarda dei principi di Salerno (Salerno tra il 1015 e il 1020 – ivi 1085). Uomo coltissimo nelle lettere e nella medicina, fattosi monaco (1054), dopo un breve periodo trascorso nel monastero beneventano di S. Sofia, dal 1056 si stabilì a Montecassino; nominato arcivescovo di Salerno da Stefano IX nel 1058, fu del partito riformatore. Ma la sua fama è soprattutto legata alla sua attività di poeta, dal latino elegante, riecheggiante i classici; inoltre alcuni suoi componimenti, come il carme De Cassino monte, o quelli indirizzati a Ildebrando, o ai principi salernitani Gisulfo e Guido, hanno anche valore di fonte storica. Alfano I si dedicò alla letteratura di stampo medico, tradusse dal greco il trattato di Nemesio di Emesa “Sulla natura dell’uomo”, scrisse il “Liber de pulsis” e il “De quattuor umoribus corporis humani”, e realizzò trattati anche di stampo religioso come i “Carmi” e il “De unione Verbi Dei et hominis”. Successivamente realizzò due Odi dedicate ai Principi di Salerno Gisulfo e Guido. Nel marzo del 1058, dopo essere stato Abate del monastero di San Benedetto, fu consacrato Arcivescovo di Salerno. Partecipò al Concilio Romano voluto da Papa Gregorio VII, accolto in seguito a Salerno come profugo da Roma nel 1084. Fu un uomo molto presente nelle vicissitudini politiche e religiose della città; prese parte alla lega anti-normanna a Costantinopoli con il Principe di Salerno Gisulfo II, che però lo lasciò, a sua insaputa, in ostaggio all’Imperatore d’Oriente. Fuggito, dopo poco, e tornato in Italia fu accolto dalla politica normanna divenendo uomo cardine nel delicato passaggio di potere da quello longobardo al normanno. Con la conquista di Salerno da parte di Roberto il Guiscardo, Alfano I, Alfano si dedicò, per volere del nuovo principe, alla realizzazione della Cattedrale salernitana, i cui lavori iniziarono nel settembre del 1080 e che lo videro, secondo la tradizione, progettista e realizzatore della grande opera sacra, ispirata alla basilica di Montecassino, in stile romanico. Fu lui ad occuparsi anche della sistemazione delle sacre ossa del Santo Patrono San Matteo sotto l’altare maggiore del Duomo . È detto santo, sebbene senza culto.

Alfano arcivescovo di Salerno
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